Cinque motivi (sbagliati) per usare i Social Media

failPromuovere un’attività in Rete necessità di  tempo e competenze specifiche.  Altrimenti, meglio lasciar perdere.

I Social Media sono una straordinaria risorsa per il marketing. Ma non sempre sono la soluzione migliore per promuovere un’attività, soprattutto se il soggetto è di piccole dimensioni e offre servizi B2B.
Il motivo è che le iniziative di comunicazione attraverso i Social Media non possono essere le sole, bensì devono essere inserite all’interno di un più ampio piano di marketing.
Quando le risorse a disposizione obbligano a scegliere solo alcuni canali di promozione, potrebbe risultare più utile concentarsi su attività come il direct email marketing, l’ufficio stampa, la partecipazione a fiere di settore, la stampa e diffusione di brochure e depliant, o la realizzazione di un video di presentazione aziendale.

Nonostante i Social Media si siano da tempo guadagnati i galloni sul campo, ancora oggi vengono spesso erroneamente percepiti come uno spazio virtuale che consente di avere visibilità gratuita.
Bisognerebbe invece puntarci solo se si è disposti a farlo nel mondo giusto e investendo le risorse necessarie in termini di tempo e forza lavoro.

Non dovreste usare i Social Media se ciò che vi spinge a farlo è uno dei seguenti cinque motivi:

1) PERCHE’ E’ TUTTO GRATIS
Il fatto che l’iscrizione alle piattaforme social non abbia alcun costo, non dovrebbe farvi decidere di avviare iniziative di comunicazione non pianificate, che non hanno alcun obiettivo di conversione e la cui efficacia non sia in qualche modo misurabile.
Non dovreste mai prendere in considerazione il pensiero “tanto se va male non ci ho rimesso nulla”. In gioco c’è il bene più prezioso della vostra azienda: la sua immagine.

2) PERCHE’ SE NE OCCUPEREBBE MIO NIPOTE, BRAVO CON IL PC
Sapere installare un banco di ram, sostituire un hard disk o ripristinare un sistema operativo non significa essere esperti di Social Media Marketing.
 Lo stesso vale per la segretaria che si è dimostrata abile a gestire i vostri fogli Excel o che ha un profilo Facebook con 250 contatti e ad ogni post ottiene tanti “mi piace”.
Avete invece bisogno di figure qualificate: un community manager, con buone doti di scrittura e conoscenze SEO, e di un grafico web. E questo, solo per iniziare. Se poi volete davvero fare le cose al meglio, dovreste disporre anche di un fotografo, di un videomaker, di un’analista, e di un responsabile che coordini l’intero progetto.

3) PERCHE’ VOLETE TANTI FAN E FOLLOWER
Avere un profilo Twitter con tanti follower, e una pagina Facebook con tanti fan, è un risultato positivo e auspicabile, ma che da solo serve a ben poco.
La vostra necessità è di vendere prodotti e servizi. Avete investito nei Social Media per avere un ritorno economico: con i like non si pagano fornitori, dipendenti e tasse.
Dovete perciò darvi da fare per convertire gli utenti a cui vi rivolgete in lead (contatti qualificati), soggetti che dimostrano interesse verso la vostra attività e compiono il primo passo per diventare vostri Clienti: lead sono ad esempio coloro che lasciano i propri dati per farsi contattare.
Come fare? Avete innanzitutto bisogno di disegnare un processo di generazione del lead. Un singolo esempio: potreste prevedere nei vostri contenuti sui social delle Call to Action, ossia chiari inviti a compiere della azioni (come cliccare su un banner ) e realizzare efficaci landing page sul vostro sito web o blog.
Non c’è una ricetta valida per tutti. Sarà compito del vostro team di esperti studiare le migliori strategie per voi.

4) PERCHE’ AVETE BISOGNO DI RISULTATI IN TEMPI BREVI
Analisi, azione, monitoraggio, verifica.  Quando si lavora con i Social Media da queste quattro tappe non si sfugge.
Le iniziative di Social Media Marketing hanno bisogno di una strategia, messa nera su bianco, con indicati i tempi e le modalità di attuazione di ogni azione.
La fretta è bandita. Dovete darvi il tempo di trovare la giusta traettoria e di compiere i necessari aggiustamenti in corsa, se necessari, sempre rispettando il budget che avete prefissato.
Infine, dovete prevedere sistemi di verifica del vostro lavoro. La soluzione migliore è disporre di un framework di analisi, ma in mancanza di un esperto che svolga questo lavoro vi potreste accontentare anche solo di una stima qualitativa dei risultati ottenuti.
Vale la regola che 1+1 non fa 2. Le interazioni generate devono essere interpretate e non semplicemente sommate.

5) PERCHE’ SIETE ALLA RICERCA DI “GLORIA”
Su Facebook è la prima cosa che si impara ed è davvero importante: i profili personali e le pagine sono cose completamente diverse.
In molti, ingenuamente, commettono l’errore di usare i profili al posto delle pagine, contravvenendo alle regole della piattaforma e per giunta trovandosi a fare i conti con il limite dei cinquemila “amici”.
Ma c’è anche un altro tipo di errore che viene spesso commesso: usare le pagine come se fossero profili personali, cercando visibilità per sé invece che per i propri prodotti o servizi.
Se necessario, scrivetelo su un post-it da attaccare al monitor del computer: i fan di una pagina non sono nostri “amici” bensì potenziali Clienti. 

Andrea Rotoli

Giornalista. Classe '83, l'anno in cui viene adottato l'Internet Protocol. Mi piace pensare che non sia una coincidenza. Scrivo (anche) di tecnologia e social media e mi occupo (anche) di uffici stampa.

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