Ecommerce, i dieci trend di inizio 2016

o-online-shopping-facebookCome stanno cambiando le abitudini di chi compra online, tra curiosità e nuove tendenze

Dove capita, quando capita, da smartphone, tablet o laptop.
Acquistare prodotti online, cercare prodotti e comparare prezzi, è diventata una consuetudine quotidiana per milioni di consumatori in tutto il mondo. Un’attività digitale mainstream, spesso scadenzata durante tutta la giornata.
Questo è il primo di dieci trend che emergono dalla GWI Commerce, indagine riferita ai primi tre mesi del 2016, condotta da GlobalWebIndex in 34 mercati, compreso quello italiano, intervistando 200mila utenti di Internet di età tra i 15 e i 64 anni.

  1. L’ECOMMERCE PIACE SEMPRE DI PIU’
    L’80% di chi naviga online effettua almeno un acquisto online al mese. Si tratta di una media, ma il dato è stabile, senza differenze significative in base ad età e sesso. Se infatti nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni vi sono il maggior numero di acquirenti online, la percentuale resta pressoché invariata anche nella popolazione tra i 35 e i 44 anni e cala solo leggermente in quella fino ai 64 anni.
    Le donne fanno più acquisti degli uomini, ma anche in questo caso la differenza percentuale è minima.
  2. NON C’E’ PARTITA: VINCE AMAZON
    Il negozio fondato vent’anni fa da Jeff Bezos è quello che ha più visitatori. Escludendo la Cina, dove i primi player sono Alibaba, Taobao e Tmall, nel mondo metà degli utenti online visita Amazon una volta al mese. E in alcuni paesi la quota è anche più alta, raggiungendo il 75% in Germania e Regno Unito.
    Amazon ha anche più visitatori di eBay: quest’ultimo, però, continua ad avere il predominio assoluto nei mercati australiano e russo.
  3. I CINESI SONO GLI ACQUIRENTI PIU’ ENTUSIASTI
    Ogni mese l’80% degli utenti di internet cinesi visita Taobao, e il 60% Tmall. Abitudini d’uso che fanno di questo popolo quello che naviga maggiormente su siti di ecommerce. E dietro di loro, in questa speciale graduatoria, ci sono i cittadini di India (come dimostra il successo di Flipkart) e Indonesia.
  4. CHI COMPRE ONLINE CHIEDE PRIVACY
    In tema di riservatezza, a preoccupare gli utenti che effettuano acquisti online non è tanto il trattamento dei propri dati, quanto la possibilità che qualcuno possa consultare la cronologia dei prodotti consultati. Per questo il 40% dei consumatori cancella mensilmente i cookie installati dai siti di ecommerce sui propri browser. Il 25%, inoltre, usa software anti-tracking, e il 40% naviga tra i prodotti con attivi software per bloccare i banner pubblicitari.
  5. IL MOBILE COMMERCE E’ IN CONTINUA CRESCITA
    Metà degli acquirenti online effettua almeno un acquisto al mese usando uno smartphone o un tablet, con un forte aumento soprattutto nell’area Apac.
    Pc e laptop sono però ancora molto usati dai consumatori digitali, e il loro uso non cesserà nei prossimi anni. L’approccio è pertanto ad essere sempre più multi-device, con le persone che, ad esempio, cercheranno un prodotto dallo smartphone e lo compreranno dal pc, o viceversa. Già oggi, in media, ogni utente fa shopping online usando 1,78 dispositivi.
  6. E’ BOOM PER LE SHOPPING APP
    Nel 2015 il 22% degli acquirenti online ha fatto acquisti usando app. Nei primi tre mesi del 2016 questa quota è salita al 33%.
    Alcune app stanno facendo registrare numeri da record: quella di Amazon, da sola, viene usata ogni mese da un terzo degli utenti brittanici e dal 30% di quelli americani. In India Flipkart è usata da metà popolazione online, e in Cina Taobao da addirittura il 60%.
  7. IL SOCIAL COMMERCE E’ SEMPRE PIU’ IMPORTANTE
    I social network, tranne alcune eccezioni, non offrono ai propri utenti la possibilità di concludere un acquisto direttamente dalla piattaforma. Questa funzionalità non viene implementata perché l’acquisto di prodotti e servizi non è lo scopo per il quale le persone usano i social. Ed infatti solo un decimo delle persone intervistate da GlobalWebIndex ha affermato che vorrebbe vedere tra i contenuti del social prodotti con accanto l’immagine di un carrello o il tasto “Compra ora”.
    Ma luoghi digitali come Facebook, Twitter e Instagram hanno comunque un ruolo importante nel commercio elettronico: sono infatti usati dagli utenti come motori di ricerca e per consultare informazioni su prodotti e brand. In particolare circa un terzo degli utenti dei social network ha dichiarato di seguire i brand da cui stano valutando di fare acquisti.

  8. IL RISCATTO DEI NEGOZI FISICI: IL “WEBROOMING”
    Molte persone entrano nei negozi, provano scarpe, accessori, vestiti, si guardano allo specchio, scattano selfie nei camerini, e poi restituiscono i prodotti al commesso, rinunciando all’acquisto. Cambiato idea? Outfit poco convincente? Macché: usciti dal negozio prendono lo smartphone ed effettuano l’ordine online, cercando il negozio online che offre il prodotto più basso. Questa pratica, definita “showrooming”, che sta diventando sempre più popolare, coinvolge oltre ai vestiti tante altre categorie di prodotti, tra cui profumi e libri.
    I negozianti possono però tirare, almeno parzialmente, un sospiro di sollievo. Avviene sempre più spesso anche l’opposto, cioè il “webrooming”, con i consumatori che trascorrono ore a cercare prodotti online, leggendo le recensioni degli altri utenti, e che poi effettuano l’acquisto in negozio, preferendo portare subito a casa i prodotti senza aspettare l’arrivo del corriere.
  9. I CONTENUTI DIGITALI SONO I PIU’ VENDUTI
    Ogni mese metà degli acquirenti online compra online uno o più prodotti “nel cloud” come film e serie tv, ebook, musica, giochi, notizie, avatar, adesivi.
    Questa categoria è in assoluto quella che fa registrare il maggior numero di vendite. A trainare questo settore sono i più giovani, i quali, soprattuto nella fascia di età tra i 16 e i 24 anni, fanno precedere l’acquisto dalla ricerca di informazioni sui social network.
  10. LE SPESE DI SPEDIZIONE SONO IL MALE ASSOLUTO
    Ogni parte del mondo ha le sue abitudini di acquisto. Ma c’è una regola che vale a tutte le latitudini: la consegna gratuita dei prodotti è il modo più efficace per convincere gli acquirenti all’acquisto. Le persone non vogliono pagare le spese di spedizione: magari acquisterebbero un oggetto pagando 13,99 euro, ma non lo comprerebbero per 9 euro più 4,99 di spese di spedizione.
    L’altro elemento ritenuto decisivo dagli acquirenti online è la presenza di recensioni ai prodotti. A chi fa acquisti piace leggerle, ma piace anche scriverle: il 60%, dopo aver provato il prodotto, torna sul sito di ecommerce e lascia la propria opinione.
  11. Andrea Rotoli

    Giornalista. Classe '83, l'anno in cui viene adottato l'Internet Protocol. Mi piace pensare che non sia una coincidenza. Scrivo (anche) di tecnologia e social media e mi occupo (anche) di uffici stampa.

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