Fact-checking Day, tutti a caccia di “bufale”

Disinformazione: la “guerra” alla notizie false inizia tra i banchi, con l’aiuto di docenti ed esperti

Oggi si celebra il Fact-checking Day, la Giornata internazionale contro le “bufale”.
Se il 2016 è stato l’anno delle fake news e della post-verità, il 2017 potrebbe infatti essere quello del fact-checking, ovvero di una maggiore attenzione alla verifica dei fatti e ad una corretta informazione.
Un tema che non riguarda soltanto il mondo giornalistico, ma tutti i cittadini che ogni giorno accedono ad informazioni che arrivano da più fonti nell’oceano della Rete.
Sapere distinguere una notizia vera da una falsa è una competenza fondamentale, e chiunque utilizzi i social media o i siti di informazione, deve essere in grado di valutarne e verificarne l’attendibilità.
Per questo, gli strumenti per verificare i fatti e dichiarare guerra alle bufale e alle notizie false arrivano anche tra i banchi.
In Italia, tra i gruppi promotori del Fact-checking Day c’è Factcheckers.it, un’associazione non a scopo di lucro, nata nell’estate del 2016, che riunisce un gruppo di giornalisti, social media verifiers, web developers e si occupa di educational fact-checking, per diffondere la cultura della verifica delle fonti tra studenti, docenti, organizzazioni educative.che ha già avviato il lavoro didattico in alcune università e scuole.
“In collaborazione con i docenti della Bicocca di Milano Stefano Moriggi e Paolo Ferri – spiega a Repubblica Gabriela Jacomella – abbiamo elaborato un pacchetto di cinque lezioni da adattare a esigenze diverse, consapevoli che non basta essere millennial per sapersi districare nella disinformazione”.
La prova che i nativi digitali hanno scarsissime competenze di fact-checking il gruppo di esperti italiani l’ha avuta anche da un test compiuto in via sperimentale con l’Università di Padova: i risultati mostrano che 1 su 2 non sa individuare l’attendibilità di una fonte, più di 4 su 10 non sanno identificare l’origine di un video, 7 su 10 non conoscono l’esistenza dei “profili verificati” su Facebook e quasi 9 su 10 non sono consapevoli del fatto che esistono strumenti per accertare da dove viene davvero una foto e quando è stata scattata.
Factcheckers con il supporto di Sky Academy ha inoltre prodotto una guida interattiva realizzata per coinvolgere i più giovani sul tema della corretta informazione.
Se è vero infatti che Internet ha fornito ai “falsari” delle news mezzi e strumenti di straordinaria efficacia, è pure vero che lo stesso web offre “armi” altrettanto efficaci per combattere la disinformazione.
Per smascherare le bufale basta usare qualche accorgimento, si spiega nella guida: ad esempio, controllare l’indirizzo web, leggere la sezione “chi siamo” del sito, accertarsi che il profilo utente della fonte sia verificato,  cercare sempre la fonte primaria della notizia e, soprattutto, pensarci due volte prima di condividere il contenuto.

Luigi D'Alise

Giornalista professionista: scrivo, parlo, formo e informo per l'Ago Press. Slownauta apprendista: scatto, filmo, viaggio e assaggio per Slow Sud.

Altri articoli

Profili social:
TwitterFacebookLinkedInPinterest