Instant Articles, Facebook apre la sua edicola

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Migliore esperienza per gli utenti. Maggiori opportunità per i giornalisti. Ma, soprattutto, unica alternativa per raggiungere più lettori

Nei giorni scorsi Facebook ha lanciato Instant Articles, il servizio che permette ad alcune testate selezionate di pubblicare articoli direttamente sulle pagine del social network, senza link o rimandi ai siti internet delle testate stesse.

I lettori potranno così informarsi senza lasciare Facebook, sintetizza Good Morning Italia in un approfondimento sul tema, nella sua rassegna stampa quotidiana.

I vertici della società di Mark Zuckerberg hanno spiegato che la finalità è quella di rendere il caricamento dei contenuti più veloce, e migliorare l’esperienza di lettura per gli utenti. In media, scrive Il Post, un articolo segnalato all’interno dell’applicazione di Facebook, quindi con un link che rimanda al sito di chi lo ha pubblicato, impiega circa otto secondi per caricarsi, un tempo piuttosto lungo se confrontato con i tempi di caricamento del resto dell’applicazione, che sono praticamente istantanei. Ospitando gli articoli direttamente all’interno di Facebook, il caricamento arriva a essere fino a dieci volte più rapido.

Oltre alla velocità, evidenzia sul suo blog Vincenzo Cosenza, l’altro vantaggio per i giornalisti è la possibilità di arricchire facilmente le proprie storie con foto ad alta risoluzione zoomabili ed esplorabili muovendo lo smartphone, mappe interattive, video in auto play, clip audio, commenti in qualunque parte del testo.

Il tentativo di Facebook, interviene Luca De Biase sulle pagina di Nòva, è di attirare i contenuti di qualità degli editori facendo fare un salto di qualità alla sua piattaforma: dopo digital first e mobile first, l’azienda di Menlo Park punta a convincere che la prossima mossa vincente sia passare al social first.

Insomma, grandi opportunità per i giornali, ma anche diversi dubbi: la distribuzione dei contenuti finisce nelle mani di Facebook e non più degli editori, e molti si chiedono se l’algoritmo che decide la posizione dei post pubblicati a questo punto premierà solo le testate partner, che sono per ora New York Times, National Geographic, BuzzFeed, NBC News, The Atlantic, The Guardian, BBC News, Spiegele Bild. Altri media si aggiungeranno nel corso dei prossimi mesi.

Il fatto è che, sentenzia il New York Times, non c’è alternativa se si vogliono raggiungere più lettori.

Luigi D'Alise

Giornalista professionista: scrivo, parlo, formo e informo per l'Ago Press. Slownauta apprendista: scatto, filmo, viaggio e assaggio per Slow Sud.

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