Le elezioni americane ai tempi di Google

fantozziInformazioni di servizio, e messaggi politici dei partiti, direttamente nei risultati di ricerca

Ed arrivarono le elezioni. Fantozzi, che sentiva molto il suo diritto-dovere di cittadino, partecipò come sempre nell’incertezza, nell’indecisione e nella paura di sbagliare un’altra volta.
Si mise allora a leggere di tutto, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Poi si dette malato, e si chiuse in casa, nella stanza della televisione. Dalla mattina a notte fonda, non perse una tribuna politica, né un comizio elettorale, né un dibatto a quattro, né una tavola rotonda.
Sballottato da tutte quelle informazioni e campane discordanti, andò presto nel pallone più completo e iniziò a soffrire di allucinazioni audio-visive.

Ma povero ragioniere Ugo!
Chissà come sarebbe stata più semplice la sua scelta, se avesse potuto usufruire del servizio che, a partire da oggi, Google offrirà a tutti i cittadini americani, in vista delle convention del Partito Democratico e del Partito Repubblicano, e delle elezioni presidenziali del prossimo novembre.
Google, a tutti coloro che digitano chiavi di ricerca come “register to vote” e simili, restituirà, direttamente nella Serp (la pagina dei risultati di ricerca), un elenco dettagliato di tutti gli eventi, con il programma degli interventi dei candidati, il live-stream di YouTube, e i messaggi più rilevanti pubblicati sui social media.
register
Insomma, tutte le informazioni necessarie, in una sola pagina, senza dover uscire da Google, consultabili anche su smartphone e tablet.
Il motore di ricerca fornirà inoltre indicazioni agli elettori su come registrarsi per esercitare il diritto di voto, quali sono i requisiti generali, e quali le scadenze da rispettare.
“Ci auguriamo che queste nuove funzioni – dice Google rivolgendosi al popolo americano – possano aiutarvi a mantenervi informati, e a rendervi più agevole l’accesso alle urne a novembre”.
Non si hanno notizie sull’arrivo, anche in Italia, e altri Paesi, di questo servizio. Ma è probabile che il colosso americano ci stia pensando. Del resto, come sottolinea la stessa Google in un post sul suo blog, in cui illustra la novità, “every election matters and every vote counts”.

Andrea Rotoli

Giornalista. Classe '83, l'anno in cui viene adottato l'Internet Protocol. Mi piace pensare che non sia una coincidenza. Scrivo (anche) di tecnologia e social media e mi occupo (anche) di uffici stampa.

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