Facebook: “Le nostre idee per un web migliore”

facebookIl social network ha annunciato tre novità: aggiornamenti al Safety Center e al Centro per la prevenzione del bullismo, e alcune eccezioni al divieto di condividere immagini di nudo e violenza

Facebook è un sito web. Un social network. Un’interfaccia grafica, animata da migliaia di righe di codice.
Ma, più banalmente, per le persone che lo usano, è lo spazio bianco sul quale si raccontano i momenti più importanti della propria vita, si condividono stati d’animano con amici, parenti, colleghi di lavoro, e chiunque altro abbia accesso alle cose che vengono scritte, alle foto e ai video che vengono pubblicati.
“Noi vogliamo che le persone possano avere il pieno controllo della propria esperienza sulla nostra piattaforma e che si sentano al sicuro” ha scritto poche ore fa in un post Antigone Davis, capo del dipartimento della sicurezza di Facebook, annunciando due importanti novità, riguardanti il Safety Center e il Centro per la prevenzione del bullismo.
Il Safety Center è ora disponibile in cinquanta lingue, e contiene al suo interno video-guide che spiegano passo passo come controllare il pubblico con il quale si condividono i contenuti, e come proteggere il proprio account e le proprie informazioni personali.
Facebook sta invogliando i propri utenti a creare dei pubblici diversi a seconda dei contenuti che si pubblicano, distinguendo, ad esempio, tra amici, colleghi di lavoro, e persone che vivono nella stessa città o regione.

È importante decidere come e cosa condividere dopo un’attenta riflessione. Permettiamo di decidere facilmente chi può vedere ciò che viene condiviso. Prima di condividere qualcosa, poniti queste domande:
Questo contenuto potrebbe essere usato per ferirmi?
Mi darebbe fastidio se fosse condiviso con altri?
Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere se lo condividessi?
Ricordati che ciò che condividi con i tuoi amici può arrivare nelle mani di altri.

Il Centro per la prevenzione contro il bullismo si rivolge in particolare a studenti, educatori e genitori.
Spiega cos’è il bullismo, e come si contrasta. Fornisce consigli a chi è vittima di bullismo, o ha amici che soffrono per le minacce e le violenze di altri.
Parla direttamente ai bulli, suggerendo come chiedere scusa, come farsi aiutare, come capire in che modo i propri atteggiamenti hanno potuto ferire altre persone.
Ci sono contenuti indirizzati ai genitori: sia dei figli che hanno subito violenze, sia dei figli che hanno compiuto atti di bullismo. E poi indicazioni agli insegnati su come aiutare gli studenti vittime di bullismo, e sostenere il percorso di recupero dei bulli, suggerendo criteri per stabilire quando è necessario denunciare l’accaduto.
Il nuovo Centro per la prevenzione contro il bullismo verrà sviluppato con l’aiuto di 50 partner in tutto il mondo, tra cui Childnet International, Connect Safely, e il Family Safety Online Institute.

Gli aggiornamenti del Safety Center e del Centro per la prevenzione contro il bullismo, sono stati anticipati, tre giorni fa, da una nota di Joel Kaplan e Justin Osofsky, rispettivamente vice presidente Global Public Policy e vice presidente Global Operations & Media Partership di Facebook, con la quale è stato annunciato che d’ora in avanti sarà possibile condividere su Facebook immagini di nudo o di violenza, quando queste saranno ritenute particolarmente significative e importanti per l’interesse pubblico.
Ad esempio, potrà non essere più censurata la “Napalm Girl”, la famosa immagine della vietnamita Kim Phùc, ritratta nuda da bambina, nel 1978, durante la guerra del Vietnam, mentre scappava da un villaggio dopo essere stata gravemente ustionata. O, ancora, il video sul cancro al seno realizzato dalla Swedish Cancer Society, che era stato rimosso da Facebook, salvo poi consentirne nuovamente la pubblicazione.
La piattaforma continuerà a tutelare i minori, e le comunità in cui certi contenuti possono risultare offensivi o addirittura illegali, mentre ne consentirà la pubblicazione nei paesi in cui certe immagini vengono considerate come l’espressione della libertà del pensiero.

Andrea Rotoli

Giornalista. Classe '83, l'anno in cui viene adottato l'Internet Protocol. Mi piace pensare che non sia una coincidenza. Scrivo (anche) di tecnologia e social media e mi occupo (anche) di uffici stampa.

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