I siti web sono utili, ma visitarli servirà sempre meno

siti_webChiediamo a Google 46mila informazioni al secondo. Il motore di ricerca, sempre più spesso, prova a risponderci direttamente nella SERP senza farci cliccare su altri link.

Negli ultimi due anni il numero dei siti web è quasi raddoppiato. A gennaio 2013 le pagine associate ad un indirizzo IP erano 630 milioni, mentre a settembre 2014 hanno raggiunto quota un miliardo. Attualmente sono 1,1 miliardi.
Di questi solo il 25% risulta attivo, ma si tratta comunque di una cifra esorbitante.

L’aumento dei siti web comporta tanti benefici: sono disponibili più informazioni, con contenuti che possono essere d’aiuto anche a utenti con interessi relativi a settori di nicchia.
Del resto è cresciuto anche il numero dei navigatori (circa 3 miliardi, +300mila rispetto ad un anno fa), e delle ricerche fatte attraverso Google, che registra 46mila query al secondo.

Ai motori di ricerca è affidato il compito di filtrare le informazioni, facendo sì che gli utenti vi possano accedere nella maniera più semplice e immediata possibile.
L’obiettivo di Google è sempre stato quello di fornire nella SERP (la pagina dei risultati di ricerca), i siti web più rilevanti per la keyword digitata dall’utente. E’ ancora così, ma assistiamo ad un crescente sforzo del motore di ricerca nel tentare di soddisfare le richieste degli utenti già nella SERP, senza la necessità di indirizzarli su altri siti web.

Un esempio. Poniamo il caso di volere conoscere la capitale della Thailandia. Un tempo avremmo effettuato una query su Google, e poi avremmo cercato l’informazione in uno dei siti web suggeriti dal motore di ricerca.
Oggi invece la risposta ci viene data da Google in meno di un secondo, direttamente nella SERP. Bel guadagno di tempo!

capitale_thailandiaSono numerose le informazioni che possono essere ottenute con una query su Google. Si può chiedere, ad esempio, l’età di un personaggio famoso, l’autore di un romanzo, il risultato di un calcolo, o in che giorno verrà Pasqua nel 2020.

autore_nome_della_rosa eta_matteo_renzipasqua_2020

Google è diventato il nostro calendario, la nostra rubrica, il borsino delle nostre azioni (basta cercare “quotazione” più il nome del titolo azionario), la nostra guida meteo, la nostra calcolatrice, e tanto altro.
Attraverso un insieme di query si può usare Google anche per svolgere compiti più complessi, come ad esempio pianificare in ogni dettaglio un viaggio.
Immaginiamo di volere andare da Napoli a Milano per trascorrere il fine settimana, guardare una partita di calcio, stabiliamo dell’Inter, e visitare i luoghi di interesse del capoluogo lombardo.
Il lavoro di ricerca di informazioni, che un tempo avrebbe richiesto fatica e tanti siti web da navigare, può essere effettuato in cinque minuti.

Vediamo come.

1) SCEGLIERE LA PARTITA

Cercando “Inter” su Google il motore di ricerca restituisce il risultato dell’ultimo match e contemporaneamente indica la data della prossima partita in casa dei nerazzurri: 9 novembre, alle ore 20.45.

Inter - Verona

2) RAGGIUNGERE LO STADIO
La chiave di ricerca “Da Napoli a Milano” ci fornisce alcuni risultati sponsorizzati, di Italo Treno, Alitalia e Google Flights. Questi ultimi molto utili perché indicano anche sommariamente il prezzo del biglietto del volo. Con un centimetro di scroll del mouse accediamo poi ad un box in cui è possibile verificare tempi di percorrenza, in auto e treno, con relativi costi. Possiamo inoltre affinare la ricerca, ottenendo ad esempio informazioni per il tragitto dalla stazione di Milano allo stadio San Siro.

tragitto_1 tragitto_2

3) METEO
Che tempo farà, a Milano, il prossimo fine settimana?
Google ha la risposta. Basta chiedere. Purtroppo cattive notizie, pioverà e farà freddo.meteo_milano

 

4) COSA FARE SABATO
Google, help me! Detto, fatto. Digitando “Milano luoghi di interesse” la SERP ci restituisce una galleria di foto con i suggerimenti sui monumenti e i luoghi da visitare.

milano_luoghi_interesse

5) CENA E FILM
Dove mangiare? Se fossimo a Milano, Google ci fornirebbe un local pack con indicazioni basate sulla nostra posizione geografica. La ricerca, fatta da Napoli, restituisce invece un elenco di ristoranti popolari, come quello di Carlo Cracco o la trattoria “Da Giannino”.
Pensiamo al dopo cena. Vorremmo guardare un film. Quale? Ce lo suggerisce Google, elencando quelli in programmazione nelle sale della zona di Milano che abbiamo indicato nella query.

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6) DOVE DORMIRE?
Scegliamo un albergo a Milano, chiedendo informazioni a Google. Nei risultati troviamo subito indicazioni su indirizzo, numero di telefono, recensioni degli utenti e prezzo delle camera.

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MORALE DELLA FAVOLA
In un paio di minuti, senza mai abbandonare il motore di ricerca, abbiamo raccolto informazioni preziose che ci avranno  aiutato a pianificare per grandi linee il nostro fine settimana milanese.
Certo, non saranno sufficienti le sole indicazioni raccolte nella SERP di Google. Per fare le cose per bene, e prenotare al prezzo migliore, sarà necessario consultare qualche sito web. Ma resteranno da definire solo i dettagli.

Questo esempio, non esente da qualche entusiastica esagerazione, è utile per evidenziare un concetto: Google non fornisce più elenchi di siti web ma diventa piattaforma di diffusione di contenuti.
E’ possibile immaginare un futuro in cui Google diventerà una porta di accesso rapido a tante informazioni. Un sito dove visualizzare direttamente i video cercati, leggere libri e ascoltare musica, consultare tutorial e ricette culinarie, acquistare beni, prenotare un ristorante.
I siti web, i portali, i social network (oggi Google Plus, domani chissà, magari anche altri)  saranno sempre più la grande fonte da cui Google attingerà per recuperare le informazioni essenziali e restituirle all’utente, sia sotto forma di contenuti sponsorizzati, che organici. E poco male se il nostro sito, che abbiamo realizzato con tanta cura, avrà meno visite: l’importante è che squilli il telefono. Se il nostro cliente ci avrà trovati su Google, invece che nella pagina contatti del nostro sito corporate, avremo comunque raggiunto l’obiettivo.

Andrea Rotoli

Giornalista. Classe '83, l'anno in cui viene adottato l'Internet Protocol. Mi piace pensare che non sia una coincidenza. Scrivo (anche) di tecnologia e social media e mi occupo (anche) di uffici stampa.

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